Giuseppe Genna: Requiem per uno Stivale.
di di MARIA ANTONIETTA GIUDICISSI
[da RadioAlt]
L'intervista completa in mp3
Ovvero Italia de profundis (edizioni Minimum Fax). Parliamo con il bravo e prolifico scrittore del suo ultimo libro, cogliendo l'occasione per fare assieme a lui alcune riflessioni sul Paese in cui viviamo. Un paese - dice Genna - la cui narrativa, oggi, è quanto di più all'avanguardia si possa trovare al mondo. Peccato che - continua il nostro - venga fatto poco o nulla per promuoverne la consapevolezza. L'Italia è - nelle parole di Genna - "un luogo che ho disimparato ad amare".
Un romanzo che è "un'autobiografia impazzita", recita la bandella. Impazzita - aggiungiamo noi - nel senso proprio in cui si potrebbe dire che impazzisce una maionese sbattuta nel verso sbagliato, un'autobiografia in cui un IO appena dissimulato (Genna nell'intervista mette i puntini sulle "i", però, rivendicando il diritto ad una coincidenza solo parziale tra scrittore ed io narrante) attraversa i segni di un disfacimento che non è solamente morale, ma è anche linguistico e antropologico.
Una scrittura densa, densissima, per raccontare una storia che è collettiva prima che individuale.